martedì 10 novembre 2009

Premio Calvino 2009

22° edizione
Scheda di Lettura
Simpatico, spiritoso e un po' gaglioffo questo lieve romanzo che ci fa entrare nel mondo poco conosciuto dei nigeriani in Italia, e naturalmente della prostituzione nera.
E peraltro assai poco politicamente corretto e all'insegna di chi lavora è perduto, il protagonista che mescola istanze di sinistra, o per meglio dire da centro sociale, con un amorale, per quanto ben indirizzato - si colpiscono solo banche, sfruttatori o meglio sfruttatrici, e rapitori - spirito da rapinatore.
Passiamo con lui dalle strade della provincia piemontese, dove si diletta di rapide fellatio, alla Torino dell'El Paso e del Gabrio, dal Nigerian Club a un improbabile e pentecostale "Chiesa dei fiumi del potenza", dalle ben intenzionate e un po' tristi case di accoglienza all'altrettanto ben intenzionata associazione "Parliamone insieme", votata a salvare le prostitute e i loro clienti.
Sempre con lui ci aggiriamo per campi nomadi, per l'Emilia, per Catania e per la tristemente celebre Domiziana.
Ci appare così di fronte il mondo delle madam e delle loro ragazze, dei bad boys, dei cultist e dei puré boys (i giovani stalloni delle madam), quello dei clienti delle prostitute nere, degli oyibò (i bianchi, in genere maturi, amanti delle nigeriane) e degli spiantati papagiro (che non avendo denaro, pur di star attorno alla prostitute si prestano a far loro mille servizi).
Entriamo in una festa di matrimonio nigeriana, così come assistiamo a una funzione religiosa con tanto di predicatore scatenato.
Scopriamo che per un giovane nigeriano non c'è più bella carriera che quella di fare l'assistant pastor e aprirsi una propria chiesa...
E mille altre cose, e tra le righe emergono anche storie e condizioni di vita drammatiche.
Ma tutto è travolto dalla gioia di vivere.
Non sembra un testo poi così ingenuo, e l’autore, benché abbia scelto un registro fanfarone, mi pare conosca bene il mondo che descrive, con i suoi problemi.
Senza parere, un piccolo trattato sociologico e antropologico.

il Comitato di Lettura

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